Frozen Sand: i poeti del ‘prog metal’ | (review: Marco Durst)

Frozen Sand

Tutto ha inizio nei borghi di Borgomanero (Novara), dove le soavi e profonde parole prendono vita, e il cuore della musica comincia a battere emanando vibrazioni emotive di idilliaca penetranza. L’eleganza dei Frozen Sand: i cinque poeti del suono e del verbo LUCA PETTINAROLI (vocal), MATTIA CERUTTI (guitar), TIZIANO VITIELLO (bass), SIMONE DE BENEDETTI (drum) e FEDERICO DE BENEDETTI (guitar, synth guitar & back vocals), uniscono i loro animi per dar vita ad un progetto privo di eguali, con radici ben radicate nel suolo della cultura e dell’intelletto, mescolando spiritualità, passione e sentimento poetico con un esemplare Prog Metal, consolidando varie tecniche e materializzando lo spirito della teatralità sonora. Dopo tre EP e innumerevoli live, la band realizza il loro primo scenografico full length: “Fractals: A Shadow Out Of Light”, il 19 Giugno 2017; Un album diviso in quattro atti, ricco di percorsi, fasi temporali e paesaggi cristallini nel quale l’ascoltatore può immergersi con la mente, attraversando le eterne vedute del sound, dipinte dalla band per i cuori del loro pubblico.

L’album si apre con “A Melody Through Time And Space (Act I – Ambition)”: un ambient temporalesco, colmo di chiara visibilità uditiva, seguita dalle imponenti note di un pianoforte che disegna la base di un quadro nella mente dell’ascoltatore; Un intro degnamente pittoresca.

Le pennellate di un colorato riff si accingono a dar vita a “Perfect Inspiration”: pura magia sonora che si espande lentamente, adagiandosi sul terreno fertile di un melodico prog ineguagliabile; La scenografia di un sogno viene realizzata dall’idilliaca dote canora del frontman, vivacizzata dalla calzante tecnica di un aurea band; 6:40 minuti di perfezione.

Il primo atto di un fantasioso teatro si conclude con “Everlasting Yearning”: la storia plateale viene narrata dalle emozioni mutate in note, sprigionate dalla composizione strumentale dei ragazzi che realizzano un energica armonizzazione con candide venature Power Metal, contornate dalla voce mozzafiato del frontman che firma uno splendido quadro sonoro.

Si apre il sipario per il secondo atto, e i riflettori si accendono illuminando “Sail Towards The Unknown (Act. II – Quest)”: un altro ambient, questa volta marittimo, introduce un possente sound palesemente ispirato ai famelici TOOL, che dettaglia drasticamente ogni singola nota ed enfatizza l’animo di un pubblico che, grazie a questo corposo sound, naviga in lungo e in largo nell’oceano dell’immaginazione, attraccando di tanto in tanto in svariati punti di quiete sonora.

Un ingente tempesta si abbatte sul mare di “Yell Of Hesitation”, provocando un imponente uragano Prog Metal, spumeggiando le rive di un movimentato pezzo; La carica adrenalinica della band si accosta magnificamente ai profondi scream di un imponente frontman che la dice lunga sulle sue movenze vocali, alternando la track tra vivacità e puri momenti di pacatezza psico-emotiva, concludendo il secondo atto in maniera esemplare.

Il sipario si apre per dare il benvenuto al terzo atto, che ha inizio con la rovente “Rule This World (Act. III – Achievement)”: il sound viene dignitosamente farcito di una prestante corposità, dando vita ad una miscela esplosiva di Symphonic Prog Metal che alimenta i cuori di un pubblico estasiato; Un viaggio sonoro ricco di teatralità ed efficiente tecnica che accompagna i fans verso una dolce overdose sonora.

L’eleganza prende forma con la raffinata “You-Partial-Perfection-Daylight”, sgorgante di duetti che danzano sulle morbite sonorità di un pezzo paradisiaco; Una struttura imponente e degna di nota, colma di celestiali sfaccettature Prog che tengono vivo il fuoco enfatico della band; La conclusione del terzo atto.

Il volo di un corvo apre il quarto ed ultimo atto; I riflettori danno importanza alla protagonista di questo candido scenario: “Silent Raven (Act. IV – Presage)”; Gli arpeggi iniziali danno vita ad un pezzo morbido, leggiadro, che con con la grazia e l’eleganza di un corvo, volano sull’intero album, allontanandosi verso l’orizzonte e portandosi dietro l’armonia di un eccellente disco.

Aprire un vocabolario e cercare tutti i sinonimi della parola ‘perfezione’ non basterebbe per descrivere questo album; I Frozen Sand hanno composto l’eleganza in note, arricchendo la loro poesia con un sano e mordente Prog Metal, inserendo molteplici influenze sonore. “Fractals: A Shadow Out Of Light” è un disco da incorniciare sulle pareti dell’animo, con affisso un cartello con su scritto ‘Vietato NON ascoltare’; Un elemento fondamentale nella scena Prog italiana ed europea, questo disco è privo di eguali non solo per la sua ricca teatralità e la sensazionale e scenografica emotività, bensì per la poesia cantata da professionisti della loquela. Un disco eccezionale!

MARCO DURST

voto: 90/100

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