Da qualche settimana è disponibile online la nuova fatica di Alex Trotto featuring Alex Landenburg, una cover di Ghost of Perdition degli Opeth!
In occasione di quest’ ultima uscita musicale ho avuto l’occasione di intervistarli entrambi!
Riporto di seguito quanto ci siamo detti, partendo da Trotto:
Alex, grazie per avermi concesso questo spazio e, soprattutto, il tuo tempo!
Vado subito al sodo [rido]… dunque… hai scelto di risuonare un brano estremamente impegnativo. Scelta inusuale e coraggiosa direi…Cosa ti ha spinto a decidere proprio per questo pezzo? Qualche curiosità tecnica su questa cover?
Trotto:
Innanzitutto grazie per avermi concesso questo spazio nella vostra webzine. Ho scelto questo brano perchè ci sono legatissimo sin da quando è uscito nel 2005, uno dei miei dischi preferiti degli Opeth ed in generale.
Ghost of Perdition degli Opeth è oggettivamente un brano MERAVIGLIOSO, riff potentissimi ed eleganti con stile ed originalità notevole, si riassume tutta l’esperienza, duttilità ed apertura mentale di una band formata da ottimi musicisti che non smetterò mai di ringraziare.
Non è stata una passeggiata suonare tutte le chitarre con accordatura aperta ed inusuale, basso, keyboards e soprattutto le voci (sia pulite che growl), visti i numerosi cambi di bpm e di stile. Ringrazio sentitamente Gabriella Aleo per avermi aiutato a curare tutta la parte vocale pulita, cantare brani dell’immenso Mikael Akerfeldt è davvero tosta, soprattutto per me che non sono propriamente un cantante, infatti nel video non si vede mai che canto al microfono, meglio così [ride]…,semplicemente perché vengo meglio con la chitarra o il basso in mano [ride] ed ho voluto dare più spazio anche visivo alla musica. Per il growl non ci sono stati problemi invece. Ancora grazie al lavoro eccelso dei ragazzi del “Side Studio Recording” Federico Colantoni per il mix & master e Daniele Gordiani per il making video.
Oltre al tuo talento che è un dato di fatto, una cosa che ho notato, navigando tra i canali musicali in internet, è la tua prolificità. Questo è indice di una profonda commistione tra la tua vita e la musica, immagino. Quanto tempo le dedichi?
Trotto:
A volte essere poliedrici e polistrumentisti potrebbe essere un problema ed inconcepibile per alcuni. Alla musica dedico circa 24 ore al giorno.
Cinque aggettivi che Alex Trotto userebbe per spiegare ai nostri lettori il suo rapporto con la musica.
Trotto:
Cinque non bastano! [ride]
Viscerale, Inevitabile, Eterno, Indissolubile, Incondizionato e Vero.
Scusami, sono sei! [ridiamo divertiti]
Hai voglia di condividere con noi qualche bel momento della tua vita musicale?
Trotto:
Ho tanti aneddoti di vari live e tour soprattutto all’estero, od anche momenti in studio di registrazione.
Ma i momenti più belli per me rimangono sempre quelli in cui riesco ad esprimere in musica delle sensazioni ed emozioni. Questo però quando riesco ad essere soddisfatto di una mia qualche composizione, il che è raro essendo auto-criticissimo [ride].
Il momento musicale più bello è quando riesci a trasmettere qualcosa all’ascoltatore od agli allievi! Ancora meglio se riesci a dare stimoli creativi!
In questo periodo sei impegnato anche con la tua band, gli Elarmir. Parlaci di questo progetto!
Trotto:
Il progetto Elarmir è molto ambizioso ed in continua evoluzione (sin da quando l’ho concepito 10 anni fa), soprattutto in questo ultimo anno,con collaborazioni importanti. Oltre quest’ultima con Alex Landenburg, che ringrazio ancora una volta per la sua immensa professionalità ed ancor prima per la sua sincera amicizia e stima, oppure quella col tastierista Simon Hayward dei Simple Minds o quella con Dino Fiorenza, giusto per citarne alcuni. Ma siamo solo all’inizio. Come chi mi conosce sa, mi piace far parlare i fatti e lavorare artisticamente col massimo rispetto per la musica. Presto parleremo del nuovo disco in lavorazione, i nuovi video, i nuovi membri della band e gli importantissimi live soprattutto all’estero. Una cosa che posso serenamente assicurare è che questo progetto non cesserà mai di esistere, è una priorità nonostante i tutti gli altri progetti lavorativi ed artistici.
Alex Trotto domani: parlaci delle aspettative, progetti e sogni di un musicista talentuoso, duttile e dinamico come te.
Trotto:
Grazie davvero per tutti questi complimenti. Sicuramente continuerò a scrivere, suonare ed incidere musica, sempre alla ricerca di stimoli e nuove contaminazioni, oltre che a lavorarci.
Siamo in continua evoluzione. Sono numerose le collaborazioni che sto avviando con vari artisti internazionali e non solo, spaziando dal rock all’ambient, fino al metal… ma anche pop o musica classica ovviamente! Presto vi aggiornerò sul mio disco solista in lavorazione e saprete i nomi dei nuovi progetti già avviati. Per ora non posso rivelare di più.
Dunque Alex, abbiamo terminato!
Trotto:
Grazie infinite per la vostra ospitalità! Alla prossima!
Ecco invece quello che ci siamo detti con Alex Landenburg (del quale, tra l’altro, è uscito da qualche giorno il disco con la sua band, gli svedesi Cyhra!)
First of all i would like to say that this interview is a real pleasure and a great honor to me!
Landenburg:
It’s my pleasure, thank you!
I’m known for my unusual questions, sometimes considered unconventional … so … here’s one: what do you feel, both physically and emotionally, while banging the drum?
Landenburg:
Well, physically I feel the sticks in my hands and I love that feeling. I feel the rebound from the drums and the cymbals. Emotionally….I’m just happy. I love doing this. I’m very much in the moment and it feels like a cycle, as if I’m moving to the beat I’m also creating in that same moment.
Your past is full of great memories and very famous names (as is yours). Everyone knows how great your career is, so if you want, you can share with us some intense moments of your musical adventure…. We would be happy to listen to you!
Landenburg:
Thank your for this nice evaluation of my work so far! It is true, that I have had many great musical experiences in the past few years especially. One thing that still stands out was playing with Stratovarius, because when I was little I was a huge fan of Yngwie, so to get the chance to play especially with Jens Johansson and to be able to call him a friend was simply amazing.
Another thing that comes to mind is when I played in Italy for the first time with LT Rhapsody and the audience started singing along in Italian. It was a magical moment for me to play this music in the country that gave birth to it!
And there’s many more moments like that, that I like to remember. The biggest pleasure is in the end always to see that the audience had a great time, that people were able to forget about their daily lives and problems for a while. That is the biggest reward in making music for me.
Can you talk about your current projects and your future expectations, please?
Landenburg:
Of course! Well, at the moment I mostly concentrate on my new band Cyhra in Sweden.
We are going to release our first album on October 20th and we hope to tour soon as well, hopefully also really soon in Italy. We all expect this band to exist for a long time, we’re all serious about it. But I’m also looking forward to working with Luca Turilli again in 2018.
I’m really excited for my musical future!
Thank you for your kindness and for the time spent answering to my questions!
Landenburg:
Again, my pleasure! Thanks for the great questions!